Negli ultimi due anni, il mercato del cloud ha assistito ad un aumento esponenziale. Non tutti però riescono a stare al passo con l’avanzamento della tecnologia. Sono infatti molte le imprese che hanno iniziato un processo di trasformazione tecnologica, ma che ancora non hanno concretizzato questa scelta.
Gli effetti della pandemia sulla trasformazione del cloud
L’emergenza sanitaria ha segnato un momento di trasformazione nelle aziende italiane. Le imprese si sono trovate costrette ad effettuare dei cambiamenti indispensabili per poter effettuare il lavoro da remoto.
Le strutture e i flussi del lavoro sono stati modificati per venire incontro al cosiddetto lavoro agile. In questo riadattamento è stato fondamentale il ruolo del cloud computing. Il numero di piccole e medio imprese che si sono convertite a questa tecnologia è passato dal 30% al 42%. Un chiaro segnale di ripresa dopo diversi anni di stallo.
Cosa si prevede per il futuro
I dati presi in esame dal Politecnico di Milano dimostrano che sul territorio italiano, il mercato del cloud si è trovato a superare i 3,34 miliardi di euro. Sono tre le categorie che hanno segnato il miglioramento maggiore.
Il Public & Hybrid Cloud, destinato ad esterni e connessioni fra pubblici e privati; il Virtual & Hosted Private Cloud, destinato alle connessioni presso fornitori esterni. Segue Datecenter Automation per la modernizzazione delle infrastrutture on-premise.Sono ancora tre i modelli di cloud preferiti dagli italiani. Il SaaS, ossia il modello basato sulle attività online del web. Il PaaS, destinato alla gestione e alla creazione di applicazioni web. E l’IaaS, inerente i servizi di calcolo e archiviazione.
Sono cambiate le esigenze e lo dimostrano anche i dati raccolti. La nuova modalità di lavoro in smart working non è destinata a cambiare, ma bensì ad aumentare, ora che le aziende si sono attrezzate per affrontare la cloud transformation.